L’analisi.
Torino-Genoa
A cura di Laerte Centini e Christian Maraniello
Nella terza giornata del campionato Primavera 1, si affrontano, al Filadelfia, Torino e Genoa.I ragazzi di mister Sesia, dopo la bella vittoria in rimonta contro la Roma, sono al decimo posto in classifica con 21 punti, mentre il grifone è attualmente sesto, con 24 punti, ed arriva da una pirotecnica sconfitta contro il Sassuolo, per 4-3.
Le due squadre si affrontano a specchio adottando un 3-5-2 speculare, sebbene molto diverso appare però l’approccio per attaccare la linea avversaria, come vedremo nel prosieguo. La partita è fin dalle prime battute molto bloccata tatticamente.
Il Torino difende con un baricentro basso e si mette a 5 dietro in fase difensiva, affidandosi poi alle ripartenze, in particolare con Ghazoini e Kouadio che si alzano, e si aprono, dando ampiezza.

Diverso l’atteggiamento del Genoa che invece prova ad aggredire in avanti sulla prima costruzione del Torino
Molto interessante, ad esempio, la meccanica di Rovella (leggi qui la scheda), il “volante” che agisce da vertice basso, sempre molto lucido a governare lo sviluppo-gioco genoano, sia abbassandosi per iniziare la prima costruzione, e sia offrendo linee di passaggio anche aprendosi svuotando le vie centrali. Da notare come, in fase di non possesso, è sempre energico ed abile ad aggredire alto, aiutando gli intermedi nei raddoppi, come appunto si vede nella gif sopra.
Il Torino, da par suo, si affida ad una costruzione 3+1, con il solo Sandri che si abbassa cercando o di ricevere palla per impostare, o perlomeno di attirare giocatori del Genoa in modo da liberare lo spazio davanti a lui per gli interni, che nel frattempo si sono alzati per ricevere palla oltre la linea di pressione genoana

E’ però nell’attaccare la difesa schierata avversaria che si notano le maggiori differenze tra le due compagini. Il Torino sceglie l’aggiramento, andando sulle fasce e cercando poi di attaccare attraverso cross e traversoni per l’inserimento dei compagni in area di rigore:

Diverse sono invece le scelte del Genoa: i rossoblù optano per la penetrazione, cercando invece le vie centrali per scardinare la retroguardia granata

Un esempio di quanto detto, lo troviamo al minuto 9.45, quando dopo una serie interessante di scambi a centrocampo, con palla avanti-palla indietro, Rovella trova sulla sua linea di passaggio Rizzo, il quale verticalizza su Lisboa che finta raggiungendo Bianchi, il quale con un gran movimento si orienta con la palla e, a tu per tu con Lewis, tira d’esterno destro colpendo il portiere granata.
In realtà, la partita resta molto tattica, e stenta così a decollare dal punto di vista delle occasioni, ed alcuni prospetti interessanti appaiono sottotono, non riuscendo ad impattare sul match, come ad esempio Ghazoini.
Di contro, abbiamo apprezzato in modo particolare la partita del n. 9 genoano, Flavio Bianchi, che abbiamo intervistato recentemente (leggi qui l’intervista), da poco rientrato da un brutto infortunio, che a nostro parere ha raggiunto un buon livello performante, attaccando la partita come suo solito.
Diverse le occasioni create dal dianese, che oltretutto si è visto annullare un gran gol, a seguito di un corner, poi sbattuto in rete dal n. 9 con una mezza rovesciata. Peccato davvero, anche per il risultato (di parità, 0-0).