Siamo ormai prossimi alla finestra di mercato invernale. Normalmente in questo periodo i club puntano a colmare le lacune che si sono evidenziate nei diversi organici, ma anche a integrare con dei giovani talenti le rose dei vari settori giovanili.

Per questo diventa fondamentale lo scouting nel calcio giovanile, che consente alle diverse società di andare a pescare dei giovani prospetti a basso costo in diverse parti del mondo.

Per questo è importante avere una rete ramificata di osservatori che faccia del football scouting il suo pane quotidiano.

Scouting calcio giovanile per trovare le occasioni

E’ importante trovare delle “occasioni” e non andare a sperperare risorse e milioni di euro per calciatori che poi restano sospesi nel limbo tra prima squadra e formazione Primavera.

Pagare 4-5 milioni un giovane talento straniero e lasciarlo giocare nella formazione Under 19 è una scelta sbagliata. Si toglie spazio ad un talento locale e soprattutto si avvilisce il giocatore acquistato, che magari pensava di trovare un buon minutaggio in prima squadra.

Nel calciomercato giovanile bilanciare bene gli investimenti, soprattutto se un club non appartiene a quei 7-8 top team europei. E’ poco producente e logico investire una parte importante del budget per giovani giocatori, che non essendo ancora pronti per il “calcio che conta”, restano confinati alle squadre Primavera.

Meglio puntare maggiormente sui talenti locali e investire il budget sul rafforzamento della prima squadra, prendendo giocatori più preparati che possano portare successi e conseguentemente aumentare il prestigio e la ricchezza del club.

L’importanza dello scouting nel calcio giovanile

Lo scouting nel calcio giovanile è diventato fondamentale, arrivare prima della concorrenza su un giovane talento è diventato ormai un fattore essenziale.

Così sempre più società, nel calciomercato giovanile, si affidano ad una rete di osservatori sparsi per tutto il mondo.

In passato ciò non accadeva, ma ci si affidava solo ed esclusivamente all’istinto del direttore sportivo o all’amico procuratore, che naturalmente aveva interesse a piazzare un suo assistito nel club.

Ciò succede ancora, ma copiando il modello inglese, anche le società italiane hanno iniziato ad investire nello scouting sia entro i confini italici, sia all’estero (soprattutto i club del nord Italia).

Alcuni club italiani hanno iniziato ad “appoggiarsi” a piccole società estere. Queste società fungono da “testa di ponte” per poter arrivare prima sui talenti locali ed incrementare il football scouting. Un’operazione che oltre ad avere finalità sportive, funzionali al calciomercato giovanile, ha anche quelle di marketing. Il brand del club si internazionalizza maggiormente e accresce il suo prestigio in modo proporzionale alla visibilità.

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